Il fiume Loire è il più lungo di tutta la Francia e scorre da est a ovest partendo dai piedi del monte Gerbier de Jonc nel comune di Sainte-Eulalie, sfociando a ovest nell’Oceano Atlantico nei pressi di Sainte-Nazaire, nella Loira Atlantica. Coprendo un percorso di più di mille kilometri (l’intera Italia è lunga 1200 km), attraversa una serie di zone climatiche molto diverse, ognuna con peculiari varietà di uve, stili di vino variegati e molto differenti tra di loro. Una regione stilisticamente variopinta, che offre un caleidoscopio stilistico di vini il cui potenziale è ancora in parte inespresso a livello commerciale ma di assoluto interesse.
Pays Nantais
Partendo da ovest, la prima regione che incontriamo a ridosso dell’oceano è il Pays Nantais (dalla città di Nantes). La varietà regina è qui il Melon, detto anche Melon de Bourgogne o Muscadet. Il clima qui è marittimo, freddo. Molto umido e piovoso durante la stagione vegetativa, condizione avversa ma parzialmente alleviata dai suoli ottimamente drenanti. In queste condizioni per niente facili il Melon riesce a dare buoni risultati in quanto varietà molto resistente, con rese molto alte. I vini bianchi che genera sono tipicamente molto acidi, di basso corpo, e medio/bassa gradazione alcolica. Vini di una delicatezza sublime, con aromaticità appena accennata con note di mela verde, spesso vinificati e imbottigliati sur lie: lasciare il vino a contatto con le fecce fini di lievito dopo la fermentazione alcolica con l’effetto di aggiunta di corpo al vino finito.
Le due denominazioni più grandi e rilevanti a livello di produzione e commercializzazione sono Muscadet de Sèvre et Maine AOC e Muscadet AOC: per approcciare questi vini consiglio Chateau De La Gravelle oppure Domaine La Haute Févrie.
Anjou-Saumur e Touraine
Spostandoci verso est, l’influenza moderante dell’Oceano Atlantico va a diminuire progressivamente: mentre nella regione dell’Anjou-Saumur l’effetto marittimo sul clima è ancora marcato, in Touraine il clima diventa continentale. Per entrambe le regioni le precipitazioni sono intorno a 700 mm annui.
Le principali varietà di uva nella Loira Centrale sono lo Chenin Blanc per quanto riguarda vini bianchi secchi, semi secchi, dolci, spumanti e botritizzati (quindi una grande varietà di stili) e il Cabernet Franc per i rossi e i rosati. Le denominazioni e gli stili nella Loira Centrale sono davvero tanti, cerchiamo di fare chiarezza.
Anjou AOC:
Denominazione regionale piuttosto generica che abbraccia Vini bianchi a base Chenin e vini rosati e rossi a base Cabernet Franc. Per i rossi di particolare pregio e vocazione è prevista una denominazione Anjou Villages AOC.
Coteaux du Layon AOC:
Sulla riva destra del fiume Layon vengono prodotti vini dolci da uve di Chenin Blanc affette da Botrytis Cinerea. Medio corpo, medio alcool. La dolcezza è bilanciata dalla naturale acidità della varietà. All’interno di questa AOC, troviamo due sotto-denominazioni con requisiti qualitativi ancora più alti, ovvero Bonnezeaux AOC e soprattutto Quarts de Chaume AOC, vero e proprio cru di Layon. Si tratta di vini di un livello qualitativo altissimo, che purtroppo si scontrano con la generale bassissima richiesta di mercato per i vini dolci. Come produttore non posso che consigliare Chateau Pierre Bise: grande su tutta la gamma di vini, un Quarts de Chaume commovente.
Savennières AOC:
Piccola denominazione caratterizzata da suoli rocciosi. Vini secchi dove lo Chenin Blanc raggiunge uno dei suoi picchi, solo in questa zona è tradizione vinificarlo in legno, per aggiungere cremosità alla sua struttura fibrosa, e complessità olfattiva; vini con alta acidità, alto grado alcolico e potenziale di invecchiamento notevole. Anche qui abbiamo due sotto-denominazioni con qualità più alta: Savennières La Roche aux Moines AOC and Coulée de Serrant AOC. Chatau La Soucherie un produttore di riferimento.
Saumur AOC:
La denominazione regionale generica con vini bianchi a base Chenin, rossi da Cabernet Franc e rosati da Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Saumur Chenin Blanc “L’Insolite” di Domaine des Roches Neuves rappresenta un vino bianco di riferimento assoluto.
Saumur-Champigny AOC:
Denominazione dove il Cabernet Franc viene interpretato in uno stile fresco e beverino, da consumare in gioventù. Vini rosso rubino tenue, con aromi freschi di ribes e vegetali, alta acidità e tannini medi per esaltarne l’accessibilità. Le Roches di Thierry Germain il non plus ultra.
Touraine AOC:
Di nuovo, la denominazione regionale omnicomprensiva di bianchi (qui Sauvignon Blanc e Chenin), rossi e rosati (Cabernet Franc e Gamay).
Vouvray AOC:
Sicuramente la denominazione più importante di Touraine. Il regno indiscusso dello Chenin, che qui raggiunge il suo picco di versatilità e qualità: ce n’è per tutti i gusti, secco, semi secco, dolce e spumante. Domaine Huet interpreta quasi tutti gli stili a livelli eccelsi.
Chinon AOC:
A fianco dei bianchi a base Chenin e di qualche rosato, sono i rossi da Cabernet Franc ad eccellere: alcuni con brevi macerazioni per un consumo facile e snello, altri strutturati e complessi con potenziale di invecchiamento di oltre 20 anni. Qui la varietà ha davvero picchi espressivi eccellenti, come Les Picasses di Domaine Olga Raffault.
Loira Centrale
La parte più interna della Loira, quella più ad est e più prossima alla sorgente del fiume ha un clima a tutti gli effetti continentale, con inverni freddi ed estati calde. Le piogge sono abbondanti ma queste condizioni avverse non impediscono a questo areale di essere quello che esprime il maggior successo commerciale a livello mondiale, avendo dato i natali a una varietà a bacca bianca che ha qui raggiunto il suo apice: Il Sauvignon Blanc.
Per quanto riguarda i vini rossi, da sottolineare la produzione di Pinot Noir, che ben si adatta alle condizioni climatiche.
Sancerre AOC: denominazione più grande e commercialmente più significativa. Suoli complessi calcarei, silicei e di terra bianca. Pinot Noir per i rossi ma sono i grandi Sauvignon Blanc a farla da padrona: aromi di pompelmo, foglia di pomodoro ed uva spina, acidità pungente e medio livello alcolico. I riferimenti assoluti: Didier Dagueneau e François Cotat.
Puilly Fumè AOC: stessi suoli di Sancerre, maggiore rischio di gelate primaverili. Niente vini rossi, solo Sauvignon Blanc: più morbidi e meno aromatici e necessitano di più tempo per esprimersi al meglio. Baron De Ladoucette e Joseph Mellot consigliatissimi.
Quindici anni fa iniziava il suo viaggio nel mondo vitivinicolo con l’iscrizione ad Enologia e Viticoltura. Viaggio che lo ha portato in molti angoli del mondo. Non solo un lavoro, il vino, ma una passione totalizzante, nutrita con corsi sommelier, corsi WSET e tante, tante bottiglie.
Ama pensare al vino come un mezzo estetico per portare avanti il grande umanesimo di stampo contadino, che Gabriele considera vero fondamento della cultura italiana.