Esclusivo e raffinato, questo vino portoghese è una versione invecchiata a dovere del classico Porto, dal colore rubino, gli aromi fruttati, un sapore intenso e strutturato.
Per chi desidera assaggiarlo con criterio, magari in una degustazione vino, è bene saperne di più, dato che il Porto Vintage è un vino complesso, per questo molto amato da chi è un esperto sommelier oppure ha frequentato un corso di degustazione vino di livello superiore, motivo di vanto per la sua conoscenza.
Per chi ama semplicemente il nettare di Bacco e vuole conoscerlo meglio… è quasi d’obbligo per capire questo Vintage di rara bontà.
Rarità al palato, il vino Porto Vintage
Il top della produzione del Porto, è rappresentato dalla selezione esclusiva di uve di annate cosiddette eccezionali, quelle che si considerano tali da creare delle produzioni vitivinicole uniche. Una volta identificate l’annata di uva migliore, ad esempio come fu nel celebre 1985, si inizia a vinificare, stipare nelle botti e poi imbottigliare per un secondo invecchiamento del vino Porto Vintage.
Un vino esclusivo, quindi, già dalla sua “idea” di vino e dalla selezione delle uve – un millesimato che non può subire alcun assemblaggio con vino Porto di altre annate.
Si evolve in botte di quercia per circa 2 anni, e poi si procede ad un doppio invecchiamento in bottiglia, che può durare dai 4 fino a 30 anni – addirittura un secolo per il Porto Vintage più prestigiosi!
Al palato l’invecchiamento duplice renderà sapori squisiti e sontuosi, una rarità dato che in un decennio vengono dichiarate solo 3 annate circa di Porto Vintage, e che quindi rappresenta circa il 2% della produzione totale di Porto.
La produzione di Porto, si deve dichiarare due anni dopo la vendemmia considerata ottimale, in primavera, ed è quindi è motivo di attesa per molti amanti del vino e sommelier.
Sono presenti sul mercato anche i Porto Late Bottled Vintage, vini derivati da una singola annata ma per un consumo veloce, con un invecchiamento in botte di circa 4-6 anni e una evoluzione in bottiglia di 4 anni – vini più economici dei Vintage ma con una qualità minore.
La conservazione del Porto Vintage
Va tenuto in un ambiente a temperatura costante, lontano dalla luce esterna, in posizione orizzontale – a meno che non siano stati usati dei tappi a vite, che consentono di tenere le bottiglie in verticale.
Per molti far invecchiare in bottiglia un Porto Vintage rappresenta quasi una sfida, e dopo 15-20 anni è già possibile godere del massimo del gusto, come avviene per l’annata memorabile del Porto Vintage 1994, ora pronta per la degustazione.
Per questi motivi, il vino Porto Vintage rappresenta una rarità molto costosa, e il suo valore ovviamente aumenta con l’aumentare della conservazione in bottiglia.
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Servizio e consumazione del Porto Vintage
Si tratta di un vino da far decantare quando si apre, e filtrare per eliminare i sedimenti che di regola si depositano sul fondo o che si presentano con un invecchiamento tale. Dopo aver tenuto almeno una giornata la bottiglia in verticale, i sedimenti cadranno sul fondo e questo strato di particelle, come abbiamo detto andrà filtrato.
Stappa la bottiglia con attenzione, quando tutto il sedimento sarà affondato, evitando che il tappo si rompa, cosa probabile se è molto vecchio.
Dopo averlo versato nel decanter, filtrandolo con l’imbuto, lascialo riposare in un luogo dove si scaldi e respiri. Dopo di che, puoi versarlo fino a metà bicchiere, sempre per agevolare l’ossigenazione.
Va consumato entro 4 giorni al massimo; anche molto prima per quanto riguarda i Porto Vintage più invecchiati, che sprigionano il meglio di sé nell’arco della giornata di apertura.
La temperatura di servizio del Porto Vintage va dai 12 ai 16 gradi, a seconda delle bottiglie, sempre per esaltare dopo la decantazione gli aromi intensi di questo vino portoghese, dovuti all’invecchiamento. L’ideale è servire il Vintage in calici ampi, in grado di esaltarne gli aromi. Esistono dei veri e propri bicchieri da Porto, che ne amplificano la degustazione.
Sommelier, premi e vino Porto Vintage
Premiato negli ultimi anni da molti esperti di vino, il Vintage rappresenta un Porto amato dai sommelier più raffinati.
Fu citato come miglior vino in assoluto tra i “100 best wine” nell’Enciclopedia del vino (Dalai – Grignaffini, Pozzali, Gorgoni, Gardini) il Vintage Nacional 2003, dell’azienda Quinta do Noval fondata addirittura nel Settecento. Nei tre ettari della sua collina nasce il Porto Vintage raro, selezionato dalle grandi annate che è stato definito “graffio e carezza per il palato” per il sommelier Luca Gardini. Al 75esimo posto fu citato il vino Porto Vintage Quinta de Vargellas – Vinha Velha 2007 di Taylor’s. Anche per Wine Spectator, nel 2014 al primo posto si trovava il vino Porto Vintage 2011 Dow’s, oltre ad altri vini portoghesi.
Quest’ultimo è un millesimato che esprime un bouquet ampio e originale di frutti rossi, ciliegia, note affumicate e speziate. Nell’assaggio elegante e materico, ci sono rimandi floreali e un retrogusto raffinato e persistente. Il colore scuro deriva dall’invecchiamento per riduzione e non per ossidazione, che conferisce anche gli aromi fruttati e concentrati.
Nel 2017, tra i migliori vini del concorso internazionale Mondus Vini, tra i premiati con il massimo riconoscimento della Gran Medaglia d’Oro, c’erano anche il Barros Porto Colheita 1974 della Sogevinus Fine Wines di Vila Nova de Gaia.
Esistono anche sul mercato degli ottimi Porto Single Quinta Vintage, che provengono da uve di una sola vigna – spesso vengono confusi con i Porto Vintage ma sono molto meno raffinati. Sono, comunque, vini complessi ed eleganti, che uniscono l’idea di una solo annata di selezione, con quella di un solo vigneto di provenienza.
Anche questi apprezzati dai sommelier, ormai sempre più interessati ai vini portoghesi!