Un vigneto lungo 800 chilometri
Il “Giardino di Francia” così vengono definite le sponde del fiume della Loira, che si addentra dall’oceano Atlantico fino a giungere alla parte più interna di questa regione, dove si produce il celeberrimo Sauvingon Blanc, punta di diamante dei vini bianchi della zona.
Anche qui come in molte parti d’Europa la viticoltura affonda le sue radici in epoca romana, e custodita durante il periodo medievale dai monaci e vescovi borgognoni, che mantenevano la vite e la cura dei vigneti, contribuendo a dare un impulso alla coltivazione ed al commercio.
Questa preziosa valle contiene vigneti con circa una decina di varietà coltivate, una frammentazione pedoclimatica che determina stili e vitigni differenti, un territorio vinicolo suddiviso in macroaree con fortissima e distintiva identità dando vita a oltre 50 differenti Appellation (AOC);
non solo vigneti a perdita d’occhio, ma anche architetture indimenticabili, castelli medievali residenze delle corti dei Re di Francia che mantengono l’antico fascino all’interno dei piccoli borghi arroccati sopra le sponde del fiume.
Questo angolo di paradiso, dichiarato Patrimonio mondiale dell’Unesco, è composto da sei agglomerati urbani a misura d’uomo: Loiret, Loir-et-Cher, Indre-et-Loire, Chinon, Samur, Angers, ed un parco naturale regionale chiamato Loire-Anjou-Touraine, nonché circa 20 castelli tra i più importanti e significativi, ma che contando torri, edifici, e fortezze, arrivano ad essere circa 300, tutti eredità di re e nobili della corte centrale di Francia.
Esplorare la Valle della Loira è un’esperienza romantica e al tempo stesso interessante, un viaggio bucolico tra architettura, cultura, ed enogastronomia locale di rilevante importanza in Francia e nel mondo.
Strade del vino: Le Vignoble de la diversité
Un gran numero di microclimi e differenze geologiche che rendono la produzione di vini di questa zona unica e tutta da scoprire: la regione dal clima atlantico e continentale, influenzata ad ovest dalla presenza dell’oceano e and est dai rigidi e freddi inverni per effetto delle brezze e dei venti che provengono da Nord, danno così origine a escursioni termiche in estate che accentuano le intensità olfattive di ogni vino prodotto da queste parti.
Tra il 1500 e 1600, la Loira diventa il primo porto vicolo con anche un ruolo centrale nel commercio e nel trasporto per il regno. Suddivisa in macroaree diversificate da un patchwork geologico che rende fortissimo il legame tra i vini prodotti ed il terroir da cui provengono, si dà vita a vini da complessi e strutturati a più eleganti, profumati e freschi.
Qui si producono bianchi, rossi, rosati, spumanti e vini dolci, molte appellazioni diverse tra loro: tra i più rinomati il Muscadet prodotto da uve Melon de Bourgogne proveniente dalla regione più vicina all’oceano, che determina nei vini grande freschezza, sapidità e profumi “iodati” unici e perfetti abbinati a ostriche e frutti di mare: diretto immediato e quasi dissetante;
il Sauvignon Blanc il vitigno apprezzato in generale, e soprattutto negli Stati Uniti, prodotto principalmente nella zona più interna e continentale della Loira, nelle due AOC più conosciute Sancerre e Pouilly-Fumé, prodotti negli omonimi villaggi, ma con matrici olfattive differenti: l’uno più erbaceo e l’altro più affumicato e con sentori tipici di pietra focaia marcata, entrambe le versioni con elevate acidità, grande finezza olfattiva ed eleganza.
Nella parte centrale, dove fa capo Touraine, si ha produzione oltre che di vini bianchi, anche di rossi importanti a base Cabernet Franc, (erbaceo, elegante e di buona struttura) e anche uve Gamay (che ritroviamo anche nella parte più a sud della Borgogna); mentre a Vouvray e Savennières troviamo il principe dei bianchi della Loira centrale lo Chenin Blanc vinificato in purezza. Entrambe le zone regalano acidità spiccatissime e sentori di limone, miele e fieno delicati e tipici, nonché spesso sapidità e possibilità evolutive non da poco;
infine, Anjou-Samur celebre per i vini rosati come il Rosé d’Anjou, prodotto da uve autoctone Grolleau, un’uva tardiva che cresce solo in questa zona dalla polpa succosa e quasi dolce. Questi vini rosati sono spesso leggeri, poco colorati e di bassa frazione alcolica, morbidi e con sentori di fragola spiccati.
Infine, in molte di queste zone come Anjou-Saumur, Touraine e Vouvray troviamo la produzione di nicchia delle bollicine metodo classico, Cremant de Loire, dove le varietà ammesse per la sua produzione sono principalmente lo Chenin Blanc, ma anche il Cabernet Sauvignon, ed il Cabernet Franc. La pressione atmosferica contenuta deve essere inferiore a 5 atmosfere, il che li rende più morbidi e cremosi, dalla bolla fine e meno pungente dei rinomati Champagne.
Diversità è dunque la parola chiave di questa zona della Francia, dai terreni, ai vini prodotti e alla grande varietà di vitigni coltivati, al territorio che dall’oceano fino all’interno regala paesaggi molto diversificati.
Rigoglioso territorio gastronomico
Partendo anche qui dall’Oceano Atlantico, Loire-Atlantique, che affaccia a ovest sul golfo di Guascogna bagnata dal mare, a nord confina con la bassa Normandia: l’oceano addolcisce il clima in questa prima parte della regione con inverni non troppo freddi, ed estati fresche.
Qui Ostriche di elevata qualità, le ostriche di Cap Horn, allevate per tre anni nel mare prima di essere affinate nelle claires (piccoli bacini scavati nell’argilla, dove le ostriche completano la loro maturazione), nonché i frutti di mare crudi, tutti da abbinare all’amico dei frutti di mare il Muscadet.
Guérande e Noirmoutier sono famose per i Fiori del sale di prima qualità, mentre tra i coltivi interessanti di questa zona ci sono le Lenticchie verdi di Berry, cucinate dolci o salate dal tipico sapore di castagna, consumate anche fredde, in insalata oppure in zuppa, da abbinare a un rosso più corposo base Cabernet franc, oppure al bianco fresco e croccante Chenin Blanc.
Nella tavola della tradizione non puo mancare il Paté de Chartres che racchiude una storia antica, un connubio di sapori tipici della Valle: carni, selvaggina, tartufo, bianco e nero, un tocco di Cognac, cipolle e spezie varie.
Oppure i robusti Rillons, pezzetti di maiale cotti nel vino fino ad ottenere un colore dorato, talvolta conservati in grandi barattoli, o ancora i Matelote d’anguilles, uno spezzatino di anguille cotto in salsa al vino rosso di Chinon, con funghi champignon e cipolle. Il tutto innaffiato dal rosso Chinon base Cabernet Franc, erbaceo, naturalmente pepato, fresco e corposo al tempo stesso per sostenere la struttura dei cibi estremamente saporiti offerti su queste tavole.
Tra i formaggi di Port Salut, quello di capra Crottin de Chavignol, e quello di Selles-sur-Cher e la Pyramide di Valençay, un formaggio caprino originario di Berry (stessa zona delle lenticchie). È un formaggio caprino di latte crudo a pasta molle e con la crosta fiorita, stagionato per undici giorni, alla cenere di carbone di legna accompagnato da un rosso della zona di Valencay a base Cabernet Franc.
Infine, per i golosi dei dolci a fine pasto, la TarteTatin, la mitica torta di mele caramellata, accompagnata da crema chantilly, una delizia da abbinare anche ad una bolla delicata come il Cremant.
Insomma, una terra diversificata per territorio, e fertile sotto molti aspetti, non solo per la coltivazione della vite, ma anche per la coltivazione di frutta, verdura (asparagi bianchi) e legumi di ogni genere e per ogni palato, come anche le Fragole di Sologne che ogni primavera ispirano cuochi e curiosi. Una diversificata geografia, ricca di sapori e cultura che si intersecano e regalano paesaggi mozzafiato, calici pieni di profumi e meraviglia e piatti ricchi di gusto grazie al rigoglioso territorio: Santé!
Barbara Costantino
Formatore Sommelier