Si sa, i cambiamenti sono spesso difficili da accettare. Quando questi cambiamenti hanno un impatto su qualcosa di ormai consolidato da parecchi anni poi, risultano ancora più tosti da digerire e, a volte, addirittura da comprendere.
Il vino, nel Bel Paese, è qualcosa di profondamente radicato nella cultura, tradizione, quotidianità almeno dai tempi degli antichi Romani. Tralasciando l’antichità e riferendoci a tempi ben più moderni, i cambiamenti in questo settore sono stati tanto importanti quanto lenti e progressivi, dando a volte quasi l’impressione che non cambi mai nulla.
Ecco perché, quando un cambiamento avviene in tempi molto rapidi, questo assume una dimensione percepita ben più vasta di quanto magari lo sia in realtà. Di cosa stiamo parlando? di esenzione, fino ad oggi, dall’obbligo di indicazione in etichetta di alcune informazioni alle quali siamo ormai da parecchio tempo abituati su tutti gli altri prodotti alimentari.alle quali siamo ormai da parecchio tempo abituati su tutti gli altri prodotti alimentari.
Se il cambiamento che il consumatore percepirà sarà piuttosto improvviso – tecnicamente a partire dall’8 Dicembre di quest’anno, ma nella realtà a partire dalla vendemmia 2024 – l’iter che ha portato all’obbligo di indicare in etichetta le calorie e gli allergeni contenuti nel vino è durato circa 6 anni. Dall’anno prossimo quindi inizieremo a vedere in etichetta le calorie (per 100 ml di prodotto, unità standard) e sostanze che possano provocare allergie o intolleranze contenute in un vino. È bene ricordare che, fra gli allergeni, ci saranno i solfiti, in riferimento ai quali troppo spesso si pensa erroneamente che siano già oggi indicati in etichetta in quando nocivi per la salute; ebbene no, l’unica motivazione è che sono considerati un allergene e, qualora superino la soglia di 10mg/l, devono comparire in etichetta.
La riforma dell’etichetta è stata ostacolata da un acceso dibattito tra gli attori in cerca di una soluzione ottimale tra la totale trasparenza richiesta dalla UE in merito ai prodotti alimentari e le resistenze dell’industria vitivinicola che avrebbe voluto mantenere il privilegio di prodotto esonerato da tale trasparenza. La situazione si è finalmente sbloccata grazie all’idea di esporre obbligatoriamente in etichetta solo calorie e allergeni appunto, rimandando però ad una pagina web l’elenco completo dettagliato di tutti gli ingredienti, avvertenze sanitarie ed altre informazioni a tutela della salute del consumatore. Tutto questo avverrà tramite un Qr code che porterà ad una pagina standard contenente solo ed esclusivamente tali informazioni, senza poter contenere altro (come informazioni pubblicitarie, ad esempio), oltre a non poter tracciare il profilo dei consumatori stessi.
Se da un lato l’etichetta dovrebbe essere accolta come una notizia positiva da parte dei consumatori, dall’altro molti produttori sono dell’idea contraria. I consumi di vino sono ormai in costante calo un po’ in tutto il mondo e l’indicazione dell’apporto calorico potrebbe avere l’effetto condizionante in tal senso, esplicitando l’effetto negativo del consumo di alcol, che viene spesso ignorato ma che invece dovrebbe essere tenuto nella corretta considerazione. Anche gli ingredienti potrebbero avere un effetto deterrente sui consumi: la vasta maggioranza dei consumatori, infatti, non conosce quasi nulla dei prodotti utilizzati nella produzione del vino e, pertanto, leggere una lista di sostanze lontane dalla nostra quotidianità potrebbe scatenare dell’ingiustificato panico o, comunque, diffidenza.
Poche aziende hanno già iniziato, in via sperimentale, l’utilizzo dell’etichetta elettronica – che comunque diverrà un’abitudine dal prossimo anno – per cui potrebbe capitare (e capiterà) di imbatterci in questa. Piccolo consiglio rivolto soprattutto ai meno esperti del settore: leggete con curiosità la lista degli ingredienti, senza però lasciarvi fuorviare da paroloni o nomi che suonano come qualcosa di cattivo o pericoloso, perché ovviamente non lo sono!
Pronti a scoprire se contiene più calorie un bicchiere di Brunello o uno di Barolo?
Roberto Lo Russo
Formazione Sommelier Degustibuss Milano