Enologo esperto oppure sommelier professionista: la scelta tra due professioni, per chi decide di lavorare nel mondo del vino, non è da poco. Si tratta di due specializzazioni differenti, che presuppongono non solo una formazione diversa, ma anche degli sbocchi di lavoro che non si intersecano tra loro.
Come mai? L’enologo rappresenta uno studioso del mondo vitivinicolo, che si occupa di seguire le piante di vite, i vigneti, le produzioni di vino e le caratteristiche di salubrità del vino prodotto.
Chi sceglie di seguire dei corsi sommelier, sceglie invece di lavorare come tramite tra le produzioni di viticoltura e il consumatore finale, come un consigliere esperto di vini per i clienti del settore ristorazione ed enoteche, in grado di creare abbinamenti con il cibo e suggerire le novità del settore.
I corsi sommelier, per chi sono
Il sommelier è un professionista che lavora nella ristorazione come “ambasciatore” del vino, presenta le bottiglie che ha selezionato in base alle sue competenze, serve il vino e lo abbina al cibo nella carta dei vini e nei suggerimenti a tavola.
Per diventare sommelier, la formazione è molto meno rigida rispetto a quella dell’enologo e sono presenti diversi corsi sommelier aperti a tutti e retti da associazioni o scuole legate al mondo del vino, articolati su tre livelli.
Gli enologi collaborano con i sommelier, sempre nel rispetto delle differenze di ruolo, e se alla base della filiera del vino l’enologo crea delle produzioni mirate, alla fine della filiera, il sommelier le presenta per farle degustare al meglio. In pratica, arriva dopo la produzione presieduta dall’enologo e la esalta agli occhi dei consumatori – sempre che non la critichi, ma questo è un altro discorso…
I corsi sommelier sono improntati alla capacità di riconoscere le produzioni e saperle illustrare, il lavoro dell’enologo va compreso per poter presentare una bottiglia al meglio, nelle sue caratteristiche, così come per abbinarla a dovere con le pietanze.
Il sommelier, comunque, è anche in grado di lavorare nelle cantine delle aziende agricole per l’organizzazione e la promozione dei prodotti vitivinicoli. Conosce la geografia dei vini e, nel momento di servire un vino col giusto bicchiere e alla giusta temperatura, lo fa perché sa da quale cultura tale vino proviene e di cosa necessita per la sua degustazione “top”.
Si parte dall’esame diviso, per arrivare a quello degli aromi olfattivi e poi all’esame del gusto. Un’analisi corretta che nei corsi sommelier rappresenta la base dello studio, a cui è dedicato il primo livello. Si apprendono poi le nozioni sullo stile del servizio, le realtà enografiche italiane e internazionali, per continuare con l’abbinamento tra cibo e vino.
Se all’enologo spetta la definizione della materia prima, ovvero il vino, al sommelier spetta la sua definizione a tavola o per la meditazione.
In ogni caso, entrambi devono avere una formazione anche sugli aspetti chimici e biologici di questa bevanda, ovviamente più approfonditi nel caso dell’enologo e più pratici per gli abbinamenti al palato nel caso del sommelier.
Quest’ultimo potrebbe specializzarsi nella comunicazione aziendale, o comunque nel settore dell’informazione e comunicazione legato al mondo del vino, per ampliare delle competenze ormai necessarie grazie alla rete globale di condivisione del sapere e della professionalità.
Molti sommelier sono anche degli ottimi wine blogger, in grado di veicolare attraverso le loro pagine il proprio mestiere con personalità nelle selezioni, stile, padronanza dell’inglese e capacità di promozione di se stessi. Il che, rappresenta un punto di forza per chi, seguendo dei corsi sommelier, aspira a diventare anche l’immagine del vino presso chi lo segue.
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CORSO SOMMELIER
attivo su oltre 20 città italiane, riconosciuto a livello internazionale e strutturato su un percorso di 3 livelli.
Il corso con processo formativo realizzato in conformità alla Norma Internazionale UNI EN ISO 9001:2015.
I corsi di enologia, chi dovrebbe seguirli
L’enologo non deve confondersi con l’esperto di vini degustatore o sommelier, dato che si tratta di una professione, come abbiamo visto, molto più legata alle coltivazioni della vite.
Seguendo dei corsi di enologia, e lavorando nella pratica dei vigneti, si può aspirare a diventare un enologo esperto, ovvero tecnicamente preparato per definire e sovrintendere alla produzione del vino dalla coltivazione vitivinicola alla raccolta delle uve, le fasi della vinificazione e l’imbottigliamento.
L’enologo determina la qualità del prodotto seguendo la crescita delle piante, e le fasi di realizzazione del vino, e per diventare enologo serve uno studio di anni e una pratica altrettanto rigorosa sulla vigna. Si deve conseguire una laurea breve presso una università che abbia attivo il corso di laurea in Viticoltura ed Enologia, in genere predisposto sotto la Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari. In alcune facoltà, il corso è a numero chiuso e può durare anche tre anni, per coloro che desiderano conseguire la laurea magistrale in Scienze viticole ed enologiche.
Il corso permette di acquisire una formazione sui principi tecnici e biologici che presiedono la coltivazione della vite e la produzione del vino. Chi desidera lavorare nel settore enologia, quindi, non dovrà iscriversi a dei corsi sommelier, ma dovrà quindi seguire questi corsi di enologia per poter ottenere delle competenze professionali e poter poi lavorare nelle aziende vitivinicole. Si tratta di uno studio scientifico intenso, che presuppone la conoscenza delle scienze biologiche, fisiche e chimiche legate alla produzione del vino.
L’enologo gestisce il vigneto, è in grado di operare delle scelte nelle varietà di uve da coltivare, nelle tecniche da adottare anche in difesa delle piante. Gestisce la filiera enologica ma deve anche studiare le nozioni legate al laboratorio tecnico e alla selezione dei lieviti, per una corretta caratterizzazione del vino prodotto.
È bene, a questo punto, definire anche le differenze tra l’enologo e il viticoltore, ovvero chi si occupa del vigneto nella pratica per impiantare e curare la vite, potarla, zappare, irrigarla e raccogliere le uve. La cura del vigneto spetta al viticoltore, mentre l’enologo lavora soprattutto nelle cantine pur seguendo il vigneto. Anche i viticoltori si possono formare con uno studio universitario, con diplomi che si convertono volendo il lauree triennali nei corsi di viticoltura ed enologia come presso le Facoltà di Scienza Agraria nelle università di Firenze, Bologna, Padova, Palermo, Torino, etc.
Molti enologi, ad oggi, si occupano anche della gestione del marketing aziendale delle cantine vitivinicole, ma spesso questo ruolo è ricoperto maggiormente da degustatori professionisti e sommelier, in grado di essere un tramite più preparato al contatto con il pubblico e il mercato.