L’enoturismo è una forma di turismo tematico che ha l’obiettivo di far visitare e conoscere i luoghi in cui si coltiva la vite e produce vino. Da quando è stato caratterizzato il concetto di “turismo del vino” l’Italia è sempre stata in prima linea ed è leader indiscusso di questo settore, grazie ad un’estesa superficie vitata che attraversa tutto lo stivale da nord a sud isole comprese.
Cibo, vino, arte, cultura e splendidi paesaggi sono i motivi principali per cui milioni di viaggiatori visitano l’Italia ogni anno e l’enoturismo è in grado di unire tutti questi beni per creare un’esperienza unica che solo l’Italia può offrire. Quest’anno per la prima volta l’enoturismo in Italia è stato anche regolamentato, a riprova della grande importanza del settore. Andiamo ad analizzare alcuni aspetti che caratterizzano l’enoturismo in Italia come le mete più ambite, le persone coinvolte e qualche consiglio pratico.
Enoturismo in Italia
I numeri dell’enoturismo in Italia
Secondo il rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2019, l’enoturismo in Italia coinvolge 14 milioni di persone per una spesa di 2,5 miliardi di euro. E il trend è in crescita: rispetto all’anno precedente +48% di interesse verso l’enoturismo in Italia. Le esperienze enogastronomiche piacciono a tutti e in particolare ai giovani, un forte incremento di interesse riguarda infatti i Millennials sempre più acculturati e interessati a questo settore. Il 45% dei turisti italiani negli ultimi tre anni, ha svolto un viaggio con motivazione enogastronomica. Per non parlare dei turisti stranieri che giungono da ogni angolo del mondo per venire a testare con mano e a conoscere i luoghi dove vengono prodotti i loro vini preferiti.
Fra le esperienze più amate dell’enoturismo in Italia troviamo sicuramente in primis la degustazione di prodotti tipici (97%), visitare un mercato (82%), recarsi presso bar e ristoranti storici (72%). Grande interesse suscitano le esperienze di visita ai luoghi di produzione: le aziende agricole con il 62% battono le cantine che registrano il 56% di presenze.
Le Linee Guida dell’enoturismo in Italia
Dopo tante battaglie l’enoturismo in Italia è diventato regolamentato: con il decreto del 12/03/2019 il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo ha tracciato le linee guida e gli indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica .
Queste linee guida definiscono lo svolgimento dell’attività enoturistica, come ad esempio l’apertura almeno 3 giorni alla settimana, la presenza di ambienti dedicati e attrezzati e di personale addetto all’accoglienza, l’utilizzo di strumenti di prenotazione delle visite, preferibilmente informatici, anche se il gap del digitale in questo settore è ancora forte.
Mete top
L’enoturismo in Italia coinvolge sicuramente molti luoghi, ma ce ne sono alcuni che piacciono più degli altri. Sono regioni che producono vini e prodotti molti amati e conosciuti, offrono paesaggi rurali e incontaminati. Queste regioni sono:
• Sicilia, per i suoi vini rossi da Nero D’Avola e soprattutto Nerello Mascalese conosciuti in tutto il mondo, ma anche i bianchi come Insolia, Grillo e Catarratto. Le mete preferite sono l’Etna, la zona di Marsala, le isole come Pantelleria e Stromboli, ma anche la provincia di Trapani e Palermo.
• Toscana, in particolare le colline del Chianti, tra Firenze e Siena, e i territori di Montalcino e Montepulciano che attraggono milioni di persone ogni anno.
• Veneto, come la zona del Prosecco (Conegliano-Valdobbiadene in provincia di Treviso), fresca di riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO – che insieme al Friuli producono il vino più esportato d’Italia – ma anche la zona di Valpolicella del mitico Amarone.
• Piemonte, tra le tante zone d’interesse annoveriamo Langhe, Roero e Monferrato i cui paesaggi vitivinicoli sono dal 2014 Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO
Enoturismo in Italia: Guida in 5 step!
1. Scelta della meta
la cosa più difficile sarà scegliere dove andare: c’è veramente l’imbarazzo della scelta. Fatevi guidare dai vostri gusti, da un vino che vi ha colpito, dai possibili abbinamenti territoriali che si possono fare con il cibo locale, perché, se anche li avete provati, farlo sul posto ha tutto un altro sapore!
2. Individuare le cantine
Su questo vi può aiutare il Movimento Turismo del Vino e le sue sezioni regionali. Un vero e proprio portale dell’enoturismo che nasce nel 1993 per promuovere la cultura del vino attraverso le visite ai luoghi di produzione. Conta più di mille associati in tutta Italia che comprendono le maggiori cantine e anche i piccoli produttori. Propone periodicamente degli appuntamenti annuali a cui i soci aderiscono: tra i più celebri Cantine Aperte e Calici di stelle. Sul sito è possibile anche trovare delle proposte di itinerari (http://www.movimentoturismovino.it/it/itinerari) suddivisi per regione con l’indicazione delle cantine che trovate lungo il percorso. Da tenere in considerazione sono anche le Strade del vino percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, luoghi storici lungo i quali si trovano vigneti e cantine di aziende agricole singole o cooperative aperte al pubblico. Tra queste troviamo Strada del Barolo, Strada del vino costa d’Amalfi, Alto Adige, Nobile di Montepulciano, Colli Euganei, Soave, Etna, solo per citarne alcune. Queste strade le trovate anche all’estero come in Francia (Champagne, Bordeaux, Borgogna) o la Wine Route in Sud Africa.
3. Come viaggiare
la scelta della tipologia di viaggio può cambiare totalmente la vostra prospettiva di un luogo. Avete varie possibilità di scelta la prima e sicuramente la più semplice è quella di affidarvi a dei tour organizzati: molte associazioni organizzano dei tour tematici che prevedono le visite di gruppo in cantina con trasporti in mini van o bus e guida annessa. Il vantaggio è stare senza pensieri, soprattutto se non siete degli esperti, ma vi perderete tutto il gusto della scelta e dell’organizzazione. Se invece credete di avere una buona conoscenza e padronanza della materia (perché magari avete frequentato uno dei nostri corsi!) individuata la zona da visitare, cartina (o Google maps per i più tecnologici) alla mano e via a scegliere la vostra strada! Potrete partire con la vostra auto o moto oppure decidere di spostarvi e noleggiarne una sul posto. Il consiglio è di non affidarsi ai mezzi pubblici, ma essere sempre indipendenti perché come potete immaginare si tratta di zone di campagna, rurali o comunque decentrate.
4. Tipologia di visita e degustazione
come vi dicevo poc’anzi, potete decidere di muovervi in base a degli eventi prestabiliti oppure secondo le vostre disponibilità. Visitare una cantina è una buona opzione sia per un weekend, o una gita durante la settimana, una meta in estate o in inverno, perché anche il tipo di periodo dell’anno può cambiare la vostra esperienza. In inverno la vigna sarà secca, in primavera fiorita, potete scegliere di andare alla vendemmia e magari anche parteciparvi. Le visite possono essere di diverso tipo: ai vigneti, all’azienda agricola o soltanto alla cantina: non tutte le aziende hanno un unico fulcro, ma potrebbero avere i vigneti distanti dal punto accoglienza, un fattore da valutare. Infine valutate con cura che tipo di degustazione fare, potrete trovare un’azienda piccola che vi fa assaggiare tutto il catalogo e altri che invece vi indicheranno percorsi tematici, verticali, per fasce di prodotto e di prezzo.
5. Il pernotto e la cena
spuntati tutti i punti della lista vi resta solo da capire se la vostra visita durerà uno o più giorni, in questo caso avrete bisogno anche di decidere dove dormire o cenare. Alcune aziende vinicole ad esempio hanno ristrutturato vecchie case rurali (si vedano i Bagli in Sicilia o le Masserie in Puglia) e le hanno trasformate in fantastici wine resort: potreste andare a dormire e l’indomani svegliarvi con vista sui vigneti o fare un tuffo in piscina circondati dalle vigne. Il sito Wine relais ad esempio vi offre esattamente questo, per rendere la vostra esperienza ancora più indimenticabile. Alcune di queste strutture sono anche dotate di ristorante (a volte stellato) per poter cenare con i vini della cantina in abbinamento ai piatti. Oppure potreste optare per un ristorantino storico, un’osteria o un wine bar che vi proponga piatti tipici e vini locali, magari taglieri di salumi e formaggi ad hoc. A voi la scelta!
L’enoturismo in Italia insomma è uno dei mercati più in crescita oggi, settore trainante dell’economia, ricco di opportunità grazie alla combinazione di paesaggi meravigliosi, cibo delizioso, arte, cultura e vini eccellenti. Ovviamente ci sono ancora margini di miglioramento per alcuni settori quali i trasporti e la raggiungibilità di posti spesso rurali, la conoscenza delle lingue straniere e l’ammodernamento delle strutture ricettive quali alberghi e ristoranti che spesso non corrispondono alle aspettative. Diciamoci la verità ‘campiamo un po’ di rendita’ grazie a un paese meraviglioso, ma dobbiamo sempre di più migliorare e contribuire a rendere ogni esperienza enoturistica unica.
Relatore per Degustibuss regione Campania, in possesso del secondo livello WSET, Sommelier AIS. Laureata in Culture digitali e della Comunicazione nell’Università Federico II di Napoli, ha fatto della sua passione un lavoro unendo gli studi all’amore per la sua terra e per il vino. Si occupa di comunicazione digitale nel settore enogastronomico. Ha collaborato con diverse associazioni, cantine e locali sul territorio per la realizzazione di eventi e degustazioni con l’obiettivo di promuovere i vitigni e i vini campani.