Con l’espressione “vino biodinamico” si intende il vino ottenuto da uve da agricoltura biodinamica. C’è chi dice che è solo una moda, e chi invece vede nel biodinamico una garanzia di qualità, delle materie prime e delle tecniche, in equilibrio reciproco e con la natura.
Il vino naturale e biologico, riconoscerlo già dalla degustazione
Esperti sommelier e grandi intenditori solitamente non sposano in modo ortodosso né la causa del vino biodinamico, né di quello tradizionale o di quello biologico, la differenza, se ne esiste una sul piano del gusto, si gioca solo in fase di degustazione vini.
Negli ultimi anni molte aziende produttrici hanno bollato alcuni loro prodotti vitivinicoli come “vino biodinamico” e svariati hanno ottenuto un’ottima risposta da parte di critica e consumatori, entrando nelle classifiche per le loro categorie.
Molti fanno notare che si tratta di vini che sono pura espressione del territorio, caratterizzati da una grande vivacità e un colore molto intenso, molto diversi per annata in quanto forte espressione dell’ambiente in cui nascono.
La filosofia alla base dell’agricoltura biodinamica
Per capire cos’è il vino biodinamico e in cosa si contraddistingue dagli altri vini, tradizionali o biologici, è importante conoscere i concetti fondamentali dell’agricoltura biodinamica, perché si tratta di una vera e propria filosofia, e quali sono i punti d’incontro con l’enologia.
Nell’agricoltura biodinamica si utilizzano nella cura della terra i cosiddetti preparati biodinamici, composti di materie naturali e biologiche, per favorire la corretta crescita delle piante, preservandone le caratteristiche. Alcuni esempi di composti biodinamici usati per coltivare il terreno sono i preparati che innescano processi di formazione dell’humus e altri che fungono da stimolatori delle funzioni della luce e del calore.
La filosofia che sta alla base della biodinamica è la convinzione che, osservando le influenze astrologiche sulle piante e sul terreno, è possibile ricreare tra di essi la giusta dialettica e far sì che i processi biologici di germogliazione, crescita e maturazione siano in stretta connessione con la natura.
I seguaci dell’agricoltura biodinamica, e chi direttamente la pratica, ritengono che in questo modo le piante esprimano meglio le loro proprietà. La filosofia biodinamica trova spazio anche nelle pratiche di cura dei vitigni: invece che combattere le malattie, si cerca di innescare le reazioni giuste che possano ricreare lo stato di salute e di equilibrio, ribaltando la logica dell’agricoltura industriale moderna che utilizza in larga parte antiparassitari, pesticidi, antibiotici.
Le piante diventano per noi esseri umani nutrimento e fonte di vita. Un alimento non è semplicemente una lista di componenti, ma un complesso organico di correnti e flussi energetici che se fatti ben interagire tra loro e con il nostro corpo possono mantenerci sani o, al contrario, possono essere la causa di danni irreversibili per l’organismo.
Il metodo biodinamico è stato formulato negli anni ’20 del secolo scorso dall’austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, la medicina alternativa che studia le leggi che stanno alla base delle manifestazioni della vita, dell’anima e dello spirito nell’uomo e nella natura.
I principi della biodinamica applicati alla viticultura
La filosofia biodinamica trova in viticoltura molto spazio e un ampio terreno d’azione, nelle materie prime, nelle tecniche di coltivazione e successivamente nella vinificazione e affinamento.
Se i tre principi fondamentali della biodinamica, applicati anche alla coltivazione del vino, sono questi:
- Mantenere la fertilità della terra, stimolando in essa le materie nutritive già presenti.
- Rendere sane le piante in modo che possano resistere alle malattie e ai parassiti senza l’utilizzo di composti chimici.
- Produrre alimenti di alta qualità, che nutrano l’organismo in modo corretto per preservare la condizione naturale di equilibrio.
Nel settore della viticultura diventano regole pratiche di coltivazione e cura dei vitigni. Qui ne riportiamo solo alcune:
- Ricreare l’humus nel terreno in cui vive la radice della pianta della vite.
- Utilizzare il cornosilice (501), un preparato da spruzzo che concentra e potenzia le forze luminose proprie della silice e che regola la maturazione dei frutti.
- Utilizzare il cornoletame (500), un preparato fondamentale nell’agricoltura biodinamica, che stimola e armonizza i processi di formazione dell’humus.
Criteri e regolamenti per il vino biodinamico
Disciplinari ufficiali riconosciuti che definiscano cosa è e come deve essere fatto un vino biodinamico sono ancora in fase di elaborazione a livello europeo. Per questo l’argomento è particolarmente controverso e se ne parla molto in ambito enologico e tra le cerchie degli appassionati di vino.
Alcune associazioni ed enti hanno formulato delle regole che fissano limiti molto severi, soprattutto nella fase della lavorazione in cantina.
La Carta di Qualità dell’associazione “La Renaissance d’Appellation” (nata nel 2008 in Francia ed ora presente anche in Italia) esclude l’utilizzo di additivi aromatici, di enzimi e batteri, di zuccheri, ed esclude inoltre alcuni metodi spesso seguiti nella preparazione del vino, come l’acidificazione, la chiarificazione.
Tutte pratiche che nella degustazione del vino saranno ben apprezzate, da chi ne assaggerà uno biodinamico.
Effetti dell’uso di metodi biodinamici nella produzione del vino
Seguendo metodi biodinamici, dalla vite al vino, si raggiungono delle espressioni di maturità della frutta più o meno marcate a seconda della mineralità della terra, del clima dell’annata e del timbro varietale ed aromatico della pianta.
L’uva trova così una maggiore potenzialità di espressione nella sua interezza; la complessità degli aromi e degli zuccheri viene fuori in una forma più completa e profonda. Detto in gergo biodinamico, le uve energeticamente hanno una valenza maggiore, che non è solo il risultato della semplice composizione chimica.
Le fermentazioni dei vini sono ottenute senza aggiunta di lieviti esterni, vengono rigorosamente utilizzati solo i lieviti già presenti sulle uve provenienti dalle vigne. Il calendario lunare viene seguito nella coltivazione delle piante e in cantina per i travasi e l’imbottigliamento.
Biodinamico: sinonimo di qualità nella degustazione vini?
I vini biodinamici hanno un carattere estremamente marcato e sorprendono sempre per la grande esperienza gustativa che offrono.
Partendo da un dato di fatto, ovvero che l’uva coltivata con tecniche biodinamiche è di qualità molto alta, dalla viticoltura biodinamica non necessariamente si ottengono vini migliori, dipende dall’alchimia di tutto il processo e dalle decisioni prese dall’enologo produttore.
L’esistenza di ottimi vini biodinamici non è sufficiente a provare che il merito sia dei preparati biodinamici. La qualità di un vino è dovuta soprattutto alle pratiche in vigna dei produttori, all’attenzione e alla cura verso il prodotto, alla conoscenza del territorio.
Sicuramente oggi, al di là delle mode del momento, quello che cercano gli appassionati bevitori in un bicchiere di vino non è solo la qualità, data ormai per scontata tra gli intenditori, ma la storia e l’identità della zona di produzione.
Questi plus valori sono presenti nei prodotti vinicoli biodinamici ma non solo, anche nei vini che vengono prodotti in assenza di accelerazioni e stabilizzazioni, recuperando il miglior equilibrio tra l’azione dell’uomo e i cicli della natura, come quelli del gruppo detto “vini veri”, di cui fanno parte alcuni famosi produttori italiani.
I migliori produttori di vino biodinamico
- Coulée de Serrant di Nicolas Joly
- San Fereolo di Nicoletta Bocca
- Visciole, Cesanese del Piglio Jù Quarto
- Redigaffi 1997 Tua Rita
- Messorio 2004 Le Macchiole
- Domaine Leflaive Montrachet Grand Cru
- Il rosso Kurni dei marchigiani Casolanetti e Rossi di Oasi degli Angeli
- Il friulano Stanko Radikon
- Il toscano Fabrizio Niccolaini di Massavecchia
- Il veneto Giampiero Maule
- L’umbro Giampiero Bea
In un corso per sommelier o nel percorso di avvicinamento al vino, non può mancare una parentesi dedicata al vino biodinamico!